da Gallinacciainfuga | Dic 16, 2015 | Cose di Galline
La prima cosa che ho capito leggendo dell’aura è che mi trovavo proprio in una di quelle situazioni in cui tutto quello che imparavo leggendo e facendo gli esercizi poteva essere vero ma poteva anche essere pura suggestione. Alla fine ho deciso che non mi importava, suggestione o no, l’importante è che funzioni. Quindi ho provato a vedere la mia aura in una stanza con poca luce, a guardare senza sforzo tra la punta delle dita a una distanza di circa un centimetro le une dalle altre, poi ho provato a spostare una mano in su e l’altra in giù, qualcosa ho visto. Avevo letto che bisogna esercitarsi a usare la visione notturna, i bastoncelli (credo, li ho sempre confusi con i coni, insomma quella cosa lì). In realtà le prime volte si vede davvero poco, attimi, qualche bagliore violaceo e la sensazione di essere vittime di una illusione ottica (ma abbiamo detto che non ce ne frega niente) di sicuro ci vuole costanza, non fatevi abbattere e se l’idea vi piace, insistete. Io ad esempio mi diverto esercitandomi a osservare quella delle persone che incontro per caso, vedo poco, lo ammetto, nulla il più delle volte, ad essere sincera, però non ho intenzione di desistere. Ciò che davvero ha funzionato è stato pettinare l’aura. Dovete immaginare di avere delle dita più lunghe di quelle che avete di almeno quindici centimetri e poi utilizzarle come se doveste ravvivarvi i capelli, facendo quel gesto intorno al corpo, provate, è piacevole, oppure potete farlo voi a un amico e chiedere a lui di farlo con voi, pettinando l’aura rimettete un po’ le cose a posto, state un po’ meglio, esattamente come per i capelli, solo che il beneficio non è estetico. Lo sforzo vero è non ridere, ma ce la potete fare.
da Gallinacciainfuga | Dic 15, 2015 | Le grandi domande, TV
Stamattina mi sono svegliata pensando a Oscar Wilde, che figa, lo so. Mi sono svegliata pensando al titolo della sua pièce “L’importanza di chiamarsi Ernesto” che in inglese suona come “l’importanza di essere onesto”.
Poi ho pensato a Gesù, quisquilie, lo so. E mi è venuto in mente che che la carità (da cui deriva l’onestà) comincia da se stessi, quindi ecco la fulminante ma non troppo originale, intuizione mattutina: l’importanza di essere onesti con se stessi, l’importanza di riconoscere i propri sentimenti, non camuffarli, non censurarli, non blandirli. Accettare di essere persone anche poco caritatevoli e molto incazzate, tanto poi passa. Accettare pure di essere persone buone, anche se i cinici, lo sappiamo, sono più sexy.
da Gallinacciainfuga | Dic 14, 2015 | Tarocchi
I giorni in cui precipitiamo nel caos (capitano a tutti) sono proprio quelli in cui vorresti applicarti per capire tutte le leggi che il caos lo dominano, tutto avviene con una precisione scientifica, paradossalmente, succede così a tutti, quasi; il giorno del caos è quello in cui decidi di attrezzarti e di padroneggiare tutti gli strumenti a tua disposizione ma anche non a tua disposizione, purché esistenti, per vincere. Poi capisci che con il caos non si vince, ma ci vuole del tempo, anzi, che dominare non ha nulla a che vedere con la competizione e la lotta. “La risposta è dentro di te ma la domanda è sbagliata”, diceva il personaggio di Guzzanti. Anche questo lo capisci molto dopo, l’importanza di farti le domande giuste. Io ho cercato di dominare il caos (e ancora cerco di farlo) partendo dal principio e liberandomi di ogni tipo di struttura intellettuale, come quando si comincia a camminare senza scarpe e senza calze, all’inizio è piacevole, poi può essere scomodo, puoi avere freddo, può non essere sicuro, ma intanto tu sei in giro a piedi nudi.
Ecco io questo anno ho girato scalza, metaforicamente, ho imparato a leggere i tarocchi (più o meno), vari tipi di meditazioni, molte tecniche di respirazione e ho iniziato a praticare yoga, a pettinare l’aura (non ridete) a nuotare in piscina, a sentirmi parte di un mondo più complesso di cui io non vedo che l’inizio, solo un bagliore lontano che mi attira. Ma sono attratta da tutto ciò che imparo e sto imparando, come se cominciassi da capo e imparassi ora a leggere e a scrivere, così apprendo cose nuove e meravigliose. In alcuni momenti mi dico che è un peccato averle scoperte così tardi, in altri mi sembra un momento perfetto. Come se fossi in un momento di grazia.
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