Il giorno in cui Baccini fu riconosciuto da Bowie

Il giorno in cui Baccini fu riconosciuto da Bowie

Lo so, non c’è bisogno che dica la mia su David Bowie, o peggio ancora che faccia più o meno come hanno fatto tutti, fingere di parlare di David Bowie per parlare di sé, infatti io parlerò di Baccini, che già è passato alla storia per essere quello la cui carriera è stata distrutta in tv da Dolcenera (dico Dolcenera) ma si vede che non gli bastava, Baccini ha raccontato di un incontro tra lui e David Bowie, in cui Bowie riconosceva Baccini (sì proprio così),  perché sai ti ho visto in tv, gli dice Bowie(e sicuramente si riferiva a quella volta in cui Dolcenera gli ha distrutto la carriera in diretta tv) perché sai Baccini, io vengo spesso in Italia e ho una casa a Venezia, quindi ho imparato guardando la tv che sei un cantante (anche se Dolcenera ti ha distrutto la carriera in quel programma) e poi sai Baccini, a Venezia com’è come non è, ma nessuno mi ha mai riconosciuto.  Perché in effetti Bowie in Italia sarebbe passato inosservato, vero Baccini? E sì che veniva solo per guardare la tv e vedere il programma in cui Dolcenera ti distruggeva la carriera. Sì Baccini noi ti crediamo, tutti. Abbiamo pure appreso  la notizia che hai lasciato i social dopo quel post per cui (ma chissà come mai…) sei stato sommerso di improperi. Ma si vede che a te Baccini non basta mai, hai giurato che d’ora in poi farai gestire il tuo profilo all’ufficio stampa, come gli altri colleghi. Ma magari gli altri colleghi ce l’hanno un ufficio stampa, Baccini…

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Il consultante (post vagamente dark)

Il consultante (post vagamente dark)

Nelle ultime pagine de La Via dei Tarocchi,  Alejandro Jodorowsky con noncuranza dice un paio di cosette che ha tralasciato di dire per appena le 550 pagine precedenti. Che non si può predire il futuro (ma un sospetto ce l’avevo) e che le carte non mentono; così capisco che è il paradosso che tiene insieme tutto, aggiunge che ciò che più amiamo è ciò in cui crediamo; è molto suggestiva come affermazione ma non riesco ancora a centrarla del tutto, non sono sicura di credere esattamente in ciò che più amo, ma potrebbe essere una buona indicazione, un suggerimento, aggiunge poi che il tarologo non deve fare promesse e che il nostro consultante, quello di ciascuno di noi, è la morte.

Ci penso spesso in questo giorni a quelle parole, ci penso come tutti alla morte, credo,  cerco di capire cosa voglia dire esattamente che il nostro consultante è la morte.

Che  il vero arcano è la vita e che solo la morte lo scioglierà? Chi ci lascia, come  ieri  David Bowie,  ha sciolto l’arcano della vita nella morte e ora sa dove era diretto o forse no, perché può accadere che l’arcano si sciolga nel nulla e perdiamo anche la consapevolezza di essere nel nulla e così sia.

Il nostro consultante è la morte. Ogni giorno ci chiede conto della direzione, ci tiene tonici e allerta.

E’ affascinante,  come se la nostra vita fosse una combinazione di arcani e a chiederci cosa vogliano dire, cosa sono e rappresentano,  fosse proprio ciò da cui sfuggiamo e che inesorabilmente e pazientemente (si spera) ci attende.

Il nostro consultante è la morte perché solo quando potremo sciogliere l’arcano dell’essere in vita, la morte non sarà più l’arcano. Ma non lo è neppure quando siamo vivi in effetti, ha ragione Jodorosky, la morte è il nostro consultante.

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L’oroscopo di Gallinaccia In Fuga, l’unico oroscopo garantito (e il più imitato) settimana dall’11 al 18 gennaio 2016

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Ariete

Anche se vi sembra di aspettare da un secolo per realizzare quel sogno, nessuno vi ha promesso che non aspetterete un altro secolo e poi un altro ancora;  non fate progetti in questa settimana, tanto non li realizzerete. 

Toro

Ricordatevi che la fortuna aiuta gli audaci ma voi non siete audaci e neppure sforzandovi sarete fortunati, in questa settimana anche meno del solito. Restate immobili, è il modo migliore per non danneggiarvi.

Gemelli

Non avete voglia di cominciare quella dieta, anche se vi hanno garantito che si tratta di una dieta miracolosa, fate bene, lasciate perdere, siete grassi in modo irrimediabile. E poi siete anche brutti.

Cancro

Il vostro restyling per le feste a quanto pare non ha funzionato; smettetela di buttare soldi, non piacerete a nessuno neppure se per finanziarvi impegnerete il servizio buono della nonna. Ah già, la nonna siete voi.

Leone

Specchio, specchio delle mie brame chi è la più bella del reame? Ancora con questo giochetto? Non avevate detto che lo specchio è in frantumi? Eh sì, la ragione è proprio quella che temete: rottura da spavento. Lasciate in pace gli specchi.

Vergine

La vita vi appare un lungo fiume noioso e anche un po’ putrido? E che cosa dovrebbe dire il fiume di voi, allora? Smettete di soffermarvi sull’inutilità della vita in generale, concentratevi sull’inutilità della vostra.

Bilancia

Non c’è molto da aggiungere al disastro che si sta compiendo sotto i vostri occhi, non è un’illusione ottica, non è un falso movimento, quel cataclisma che vi fa ciao con la manina, dall’altra parte del vetro, siete proprio voi.

Scorpione

Una volta a salvare gli scorpioni dagli oroscopi c’erano i sottintesi sulla loro indiscussa sensualità, beh io dico che per voi è arrivato il momento di discutere pure quella, essendo nel frattempo evaporata.

Sagittario

Se vi state chiedendo come mai i vostri followers sono in caduta libera e perché non riuscite a trovare neppure un disgraziato disposto a condividere con voi un caffè, allora siete sulla buona strada, accettare la propria condizione è quasi la soluzione.

Capricorno

Non importa cosa state cercando, ciò che conta è che non lo troverete neppure questa settimana e poi forse ciò che cercate si sta solo nascondendo, inutile insistere, non metterete mai le mani sui vostri sogni.

Aquario

Potete togliere dalla vostra bocca quel sorriso speranzoso, per favore? Non c’è ragione di sperare, questa settimana non c’è nessuno da amare, da proteggere e da coccolare e neppure nessuno intenzionato ad amare voi.

Pesci

Approfittate di questo lungo silenzio tra voi e quelli che amate, respirate profondamente e accettate la realtà, tutto tace perché se ne sono andati tutti, siete soli in un mare di solitudine infinita e irrimediabile.

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The Affair seconda stagione (attenzione spoiler in caduta libera)

Ieri ho finito di guardare la seconda serie di The Affair e sto ancora cercando di capire quali sono le ragioni per cui questa serie mi piace tanto. Perché è curata nei minimi dettagli, gli attori sono bravissimi. Perché è difficile parlare di relazioni e sentimenti senza essere banali, difficilissimo e The Affair banale non è. Perché i colori freddi e l’atmosfera della serie mi fanno pensare che esiste davvero un luogo con un lobster roll bar, in cui puoi farti servire da Alison o da Cole. Perché c’è tanta acqua. Il mondo parallelo a cui ti affezioni ogni volta che ti appassioni a una serie è destinato a mancarti, ogni volta è così. Infatti ne scrivo nella speranza di trovare qualcuno per continuare a parlarne, che mi dia la sensazione che siano da qualche parte. Perché anche se le storie sono sempre le stesse, i sentimenti sono sempre uguali, la complessità pure, nulla di quello che ho visto è la copia di una copia, perché si possono scrivere cose non originali con un punto di vista originale o semplicemente  con un punto di vista interessante perché non cerca di essere originale. Si può parlare di un love affair qualunque (possiamo pure chiamarle corna) senza dire nulla che sia stato detto o dicendo bene cose già dette. Scrivere d’amore è sempre la cosa più difficile, l’abisso del trash è sempre a un passo. Probabilmente anche gli autori di The Affair non hanno voluto lasciare tutto nelle mani dei sentimenti, avrebbero potuto, ma hanno scelto la chiave del racconto al contrario per svelare il colpevole di un delitto, introducendo però la vittima della  quale non importa a nessuno (le serie migliori hanno inventato la vittima di cui non ci importa nulla), perché di Scotty non importa proprio a nessuno, certo anche Noah nella seconda serie ha rischiato di diventare uno la cui sorte non interessava più nessuno. Invece poi il finale lo salva, quasi. Eppure ci sono ancora alcune cose che non mi sono chiare: Cole non aveva tentato il suicidio e incendiato la casa di Alison? Mi sono persa qualcosa o non ci sono spiegazioni su come si siano salvati entrambi (la casa poi è stata venduta)?

Se quel deficiente di Scotty ha capito chi era il padre del figlio di Alison, come mai Cole non ha neppure accennato al sospetto? Probabilmente la prossima serie partirà da qui, sì ma io nel frattempo come faccio?

 

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Un film meglio di un prozac

Una volta ho letto che un tale a cui fu diagnosticato un cancro si rinchiuse in un albergo con un numero imprecisato (nel senso che non me lo ricordo) di DVD, o forse erano ancora VHS, di commedie e ne riemerse guarito. Se io fossi una persona seria dovrei dirvi dove l’ho letto. Va bene ve lo dico; l’ho letto nel libro di Claudia Rainville, Ogni sintomo è un messagio, mi ricordo che lei faceva il nome di questo  tale, per cui dava la sensazione che si trattasse di qualcosa di verificabile,  naturalmente poteva essere vero che lui ci credesse e che  ci credesse pure lei, ma poteva essere stata sbagliata la diagnosi, potevano essere tante cose. Ma perché mi è venuto in mente? Ah sì, perché cercavo una commedia divertente da vedere e non l’ho trovata, quindi mi sono chiesta quali mai fossero i titoli della terapia del tale in questione, potrebbe essere utile saperlo. In ogni caso, siccome non sono del tutto scema, ho pensato che sì, potrebbe essere utile conoscere la filmografia della terapia ma poi esiste pur sempre il gusto personale. Io per esempio non sono mai riuscita a ridere vedendo Fantozzi ed è sempre stato un grande cruccio per me, io in Fantozzi mi identifico e soffro. Lo so che questo fa di me una insopportabile snob, ma non posso farci nulla. Comunque resta il fatto che sarebbe utile avere un lista pronta per ogni evenienza. In alta Fedeltà, il libro di Nick Horby, il protagonista si rinchiude in casa con dieci VHS, il giorno del suo compleanno, per superare un abbandono, la lista era quella specifica per gli abbandoni. Comunque le liste che contavano davvero in quel libro erano quelle dei pezzi musicali, ora che ci penso. Io farei una lista cumulativa per i momenti tristi (abbandoni, malattie e tristezze sparse) da tenere sempre pronta per l’uso. Probabilmente molti ce l’hanno, io no.

Ci metterei Il Diario di Bridget Jones, Il diavolo veste Prada, Quattro Matrimoni e un funerale, Il Matrimonio del mio Migliore Amico, A qualcuno piace Caldo, tutte le serie di Friends, The Big Bang Theory,  Totò, Peppino e la Malafemmina, Mamma Mia, anzi Mamma Mia lo metterei più volte nell’elenco, ci metterei Good Bye Lenin, Il Favoloso mondo di Amèlie, Chocolat. Sono solo i primi titoli che mi vengono in mente, però ammetto che la lista dei film da vedere nei momenti in cui l’umore è buono e si possono vedere anche i film drammatici o tristi,  è molto, molto più lunga, anche se la dovessi fare immediatamente e senza alcun tipo di ricerca, non finirei mai.

Anzi, se vi vengono in mente titoli per la terapia del buonumore, non teneteveli per voi

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