Visioni e illusioni auree

Visioni e illusioni auree

La prima cosa che ho capito leggendo dell’aura è che mi trovavo proprio in una di quelle situazioni in cui tutto quello che imparavo leggendo e facendo gli esercizi poteva essere vero ma poteva anche essere pura suggestione. Alla fine ho deciso che non mi importava, suggestione o no, l’importante è che funzioni. Quindi ho provato a vedere la mia aura in una stanza con poca luce, a guardare senza sforzo tra la punta delle dita a una distanza di circa un centimetro le une dalle altre, poi ho provato a spostare una mano in su e l’altra in giù, qualcosa ho visto. Avevo letto che bisogna esercitarsi a usare la visione notturna, i bastoncelli (credo, li ho sempre confusi con i coni, insomma quella cosa lì). In realtà le prime volte si vede davvero poco, attimi, qualche bagliore violaceo e la sensazione di essere vittime di una illusione ottica (ma abbiamo detto che non ce ne frega niente) di sicuro ci vuole costanza, non fatevi abbattere e se l’idea vi piace, insistete. Io ad esempio mi diverto esercitandomi a osservare quella delle persone che incontro per caso, vedo poco,  lo ammetto, nulla il più delle volte, ad essere sincera, però non ho intenzione di desistere. Ciò che davvero ha funzionato è stato pettinare l’aura. Dovete immaginare di avere delle dita più lunghe di quelle che avete di almeno quindici centimetri e poi utilizzarle come se doveste ravvivarvi i capelli, facendo  quel gesto intorno al corpo, provate, è piacevole, oppure potete farlo voi a un amico e chiedere a lui di farlo con voi, pettinando l’aura rimettete un po’ le cose a posto, state un po’ meglio, esattamente come per i capelli, solo che il beneficio non è estetico. Lo sforzo vero è non ridere, ma ce la potete fare.

 

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L’importanza di essere Ernest

L’importanza di essere Ernest

Stamattina mi sono svegliata pensando a Oscar Wilde, che figa, lo so. Mi sono svegliata pensando al titolo della sua pièce “L’importanza di chiamarsi Ernesto” che in inglese suona come “l’importanza di essere onesto”.

Poi ho pensato a Gesù, quisquilie, lo so. E mi è venuto in mente che che la carità (da cui deriva l’onestà) comincia da se stessi, quindi ecco la fulminante ma non troppo originale, intuizione mattutina: l’importanza di essere onesti con se stessi, l’importanza di riconoscere i propri sentimenti, non camuffarli, non censurarli, non blandirli. Accettare di essere persone anche poco caritatevoli e molto incazzate, tanto poi passa. Accettare pure di essere persone buone, anche se i cinici, lo sappiamo, sono più sexy.

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L’anno di grazia.

L’anno di grazia.

I giorni in cui precipitiamo nel caos (capitano a tutti) sono proprio quelli in cui vorresti applicarti per capire tutte le leggi che il caos lo dominano, tutto avviene con una precisione scientifica, paradossalmente, succede così a tutti, quasi; il giorno del caos è quello in cui decidi di attrezzarti e di padroneggiare  tutti gli strumenti a tua disposizione ma anche non a tua disposizione, purché esistenti, per vincere. Poi capisci che con il caos non si vince, ma ci vuole del tempo, anzi,  che dominare non ha nulla a che vedere con la competizione e la lotta. “La risposta è dentro di te ma la domanda è sbagliata”, diceva il personaggio di Guzzanti. Anche questo lo capisci molto dopo, l’importanza di farti le domande giuste. Io ho cercato di dominare il caos (e ancora cerco di farlo) partendo dal principio e liberandomi di ogni tipo di struttura intellettuale, come quando si comincia a camminare senza scarpe e senza calze, all’inizio è piacevole, poi può essere scomodo, puoi avere freddo, può non essere sicuro, ma intanto tu sei in giro a piedi nudi.

Ecco io questo anno ho girato scalza, metaforicamente, ho imparato a leggere i tarocchi (più o meno),  vari tipi di meditazioni, molte tecniche di respirazione e ho iniziato a praticare yoga, a pettinare l’aura (non ridete) a nuotare in piscina, a sentirmi parte di un mondo più complesso di cui io non vedo che l’inizio, solo un bagliore lontano che mi attira. Ma sono attratta da tutto ciò che imparo e sto imparando, come se cominciassi da capo e imparassi ora a leggere e a scrivere, così apprendo cose nuove e meravigliose. In alcuni momenti mi dico che è un peccato averle scoperte così tardi, in altri mi sembra un momento perfetto. Come se fossi in un momento di grazia.

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giovedì gnocchi

giovedì gnocchi

Provate a cercare una equivalenza tra alimentazione e salute, oppure tra salute e pratiche di guarigione nel mondo. E’ divertente. Per  l’ayurveda il consumo di derivati del latte è fondamentale per mantenere la salute in equilibrio, per la medicina tradizionale cinese, non azzardatevi a eliminare il maiale; conosco persone sane di mente che giurano che l’alimentazione è la soluzione di tutti i problemi di salute, ma ci sono quelli che giurano che deve essere vegana, altri che deve essere crudista. Il problema è che giurano tutti.
Anche Veronesi non fa mistero del suo essere vegetariano, o meglio del suo essere testimonial del vegetarianesimo, con una concessione al digiuno (una volta a settimana).
Cercare soluzioni, lo sappiamo bene, complica la vita. Forse bisogna smettere di cercare soluzioni. Forse bisogna smettere di mangiare, forse bisogna smettere di cucinare. Ecco la soluzione: il lunedì ristorante vegetariano, il martedì vegano, il mercoledì crudista, il giovedì gnocchi…

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Stupido Chakra

Stupido Chakra

dice che c’ho un difetto al chakra del cuore, che questo chakra del cuore è un po’ stordito e me ne combina di tutti i colori. Tutti i miei guai derivano da questo chakra. Ora le possibilità sono due, questo stupido chakra finirà con l’uccidermi oppure in alternativa potrei sfondarlo, in realtà dovrei aprirlo ma siccome mi sta terribilmente antipatico, credo proprio che lo sfonderò. Dice che non è lui che è stupido, ma i miei sintomi sono e sono stati il risultato di come mi vedo, e sono tutti collegati al chakra del cuore. Dice che sono potentissima, capace di farmi del male e capace di farmi del bene, dice che faccio tutto da sola, ma non solo io, dice che per tutti è così. Siamo potentissimo guaritori e pure potentissimi suicidi però. Mah.

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