Quella mattina sembrava dovesse nevicare per sempre, era caduta talmente tanta neve, che mentre camminavo, nel silenzio ovattato delle giornate nevose, riuscivo solo a pensare alla favola di cappuccetto rosso rivisitata, che avevo letto tanti anni prima, di Bruno Munari, si chiamava Cappuccetto Rosso, Banco e Verde, dove, se per ogni colore c’era un destino diverso, in una, si vedevano solo gli occhi blu, perché cappuccetto rosso era diventata cappuccetto bianco e lei era vestita di bianco e tutto intorno, nel bosco bianco e sulla strada bianca, spuntavano solo i suoi occhi azurri. Io non ero una bella bambina con gli occhi azzurri vestita di bianco, io ero sempre io, ma la neve di quella giornata mi rendeva spiritata come se fossi diventata tutta occhi che camminavano, come nella favola che avevo letto qualche anno prima e che ricordavo così bene. In boulevard Raspail nulla era come il giorno prima, i parigini che erano usciti al mattino con le scarpe di pelle, con le scarpe col tacco, con le scarpe di tutti i giorni per andare a lavoro, erano tutti in fila da Dechatlon, questo lo avrei saputo qualche ora dopo, io mi aggiravo per il 14 arrondissement con gli occhi al cielo, non è che non avessi mai visto la neve, ma era quasi Natale e quella era la mia prima nevicata a Parigi ed era tanta ed era bella e mi riscaldava tutto quel bianco, come se avessi una cioccolata calda profumata nel cuore.
Guardavo le vetrine di una pasticceria e mi chiedevo che sapore poteva mai avere laBûche de Noël, quando la vidi in lontanza. Cristine era nel mio corso, una bella ragazza alta e sottile, con i capelli castani, gli occhi grandi e l’aria felice. Aveva un tramezzino in mano, pensai che faceva troppo freddo e quei tramezzini li conoscevo, erano nel reparto frigo di Carrefour. Io avrei preferito digiunare. Ma Cristine era precisa, quando era ora di pranzo mangiava, qando doveva ringraziare, ringraziava. Sorrise vedendomi, era così, quando doveva sorridere, sorrideva. Forse i miei erano pregiudizi, sapevo che era svizzera, probabilmente questo condizionava il senso che davo alle sue azioni.
Commenti recenti