da Gallinacciainfuga | Ott 24, 2014 | Fuga
Ho appena ordinato su Amazon ” La signora che amava le toilette pulite”, attratta dal titolo, lo ammetto. Io amo le toilette pulite, anzi, tutti amano le toilette pulite, non solo le signore.
Quindi mi sono venute in mente le toilette più pulite e confortevoli che ho frequentato. Quella di casa di mia madre è in cima alla lista, è come quella della pubblicità, ci potreste mangiare dentro. Poi il bagno di Fortum&Mason a Londra, c’è pure la crema idrante per le mani. A Londra si usa la crema idrante profumata nei bagni di livello, diciamo. Una figata pazzesca. Poi le toilette di alcuni alberghi, non tanti. Una ad Anversa, immacolata, spaziosa e con pezzi di design, avrei passato tutto il tempo lì, altro che visitare Anversa. Un ‘altra toilette che ricordo sempre con piacere, è quella del Mad Bishop & Bear, a Paddington Station, perché tu non te lo aspetti che un pub in una stazione abbia un bagno così delizioso. Ma le stazioni ferroviarie stanno cambiando. Però la toilette del Train Bleu a Parigi, che pure è in una stazione (gare de Lyon), che pure è un ristorante decisamente pretenzioso, non è granché. A Parigi poi i bagni dei locali pubblici sono quasi sempre sotterranei e quando chiudo la porta, penso sempre che se la serratura si rompe, nessuno si accorgerà che sono lì e che lì resterò per sempre, non c’è copertura di rete nei sotterranei, tra l’altro.
Però posso darvi un indirizzo da non perdere per le vostre pipì al Carrousel du Louvre. Il Point WC. Un bagno pubblico con annessa boutique della toilette (carta igienica colorata, spray e candele per toilette), arredato con tavolette per il WC decorate che potreste anche comprare. Ebbene al Point WC del Carrousel du Louvre (ce ne sono vari nella città), per la cifra di € 1,50 potrete accedere al WC SPA, ma non chiedetemi la differenza con il WC senza SPA che costa €1,oo. Ci sono situazioni in cui a decidere è la vescica.
da Gallinacciainfuga | Ott 22, 2014 | Fuga, Shopping
Dovete smetterla di illudervi, non acquistate più oggetti, non pagate più la messa in piega, non fate più la manicure, voi fate esperienze. All’ultimo piano dei magazzini Primtemps con vista mozzafiato sui tetti di Paris, cosa ci farebbe secondo voi un Coiffeur? Una semplice piega, un taglio una tintura? Ma no. Queste sono cose per gente che non sa come si vive, noi gente di mondo sappiamo che se proprio qualcuno ci deve tingere la ricrescita di capelli bianchi, deve avere almeno una avventura unica da offrirci e un conto da rateizzare. (In alternativa ci si può buttare nel vuoto, oplà).
da Gallinacciainfuga | Ott 18, 2014 | Fuga
Non so che opinione avete voi della cucina parigina, io sostengo sia largamente sopravvalutata ma a pensarci bene, pure confondere la cucina romana con la scelta dei ristoranti a Roma, è sbagliato. Si tratta di città turistiche, mangiare bene non è affatto facile. In più a Parigi si aggiunge (ma forse anche a Roma..) quella sensazione che se ti servono cibo, ti fanno una cortesia. Raramente sono gentili i camerieri parigini e non dipende dal fatto che sono parigini, anzi spesso non lo sono.
In ogni caso forse qualcuno il problema del servizio se lo sta ponendo pure nella città dei camerieri maleducati che infatti trovate in quasi tutte le brasseries, quelle, ad esempio, tenderei ad evitarle, certo poi ognuno potrà fare le dovute eccezioni, perché si mangiano sempre le stesse cose e sono sporche. Vogliamo dirlo? Sono davvero sporche. Io mi chiedo sempre come funzionano i permessi in merito all’igiene nei locali pubblici a Parigi. La questione dei palazzi d’epoca, che non si possono sventrare e che vanno salvaguardati così come erano originariamente, consente troppe deroghe alle regole di igiene minima dei locali. Ma se fate una passeggiata in rue Saint Croix de la Betonnerie, vicino a rue des Archives, nel Marais, fermatevi da Benedict. Personale sorridente vi accoglierà e vi coccolerà fino alla fine del vostro pasto, vi dimenticherete di essere a Parigi e poi, cosa non trascurabile, mangerete bene, cibi freschi e preparati con cura, non il solito cibo precotto, riscaldato al microonde. Il locale si chiama così perché le uova alla Benedict sono la specialità della casa, ma se le uova non vi piacciono, mangerete bene ugualmente, un pasto curato, in un ambiente confortevole con un giusto rapporto (per una volta tanto) qualità – prezzo. Non è facile a Parigi.
Benedict 19 Rue Sainte-Croix de la Bretonnerie, 75004 Paris
da Gallinacciainfuga | Ott 16, 2014 | Fuga, Shopping
Ci avrete fatto caso anche voi, il mercato sembra orientato sull’oggetto personalizzato, su misura. Anche per un piccolo acquisto di bigiotteria si preferisce il pezzo unico. Naturalmente è solo un’impressione, se decidete ad esempio di farvi una collana con le vostre sante manine, qui a Parigi andrete da Matière Première e così sceglierete catena, pietra o ciondolo e potrete fare voi il vostro bracciale, scegliendo tra un ‘infinità di pezzi, anche carini, provenienti a occhio e croce, da una produzione cinese che ha previsto ogni vostro desiderio. Nulla di male, voi avrete l’impressione di decidere che bijou indossare, passerete una quarto d’ora a bestemmiare o a divertirvi (dipende dal vostro carattere e dalla vostra abilità), spenderete molto di più che se acquistaste l’oggetto già pronto ma avrete la certezza che nessun’ altro ha il vostro gioiello. Cosa esattamente appaghi in questo giochino a me francamente sfugge, forse aiuta a sentirsi tutti creativi e direttori artistici, forse l’espressione artistica o qualcosa di simile, è la vera aspirazione di chiunque. Forse, non lo so.
Se invece non avete voglia di comprare colla e pinze e di bestemmiare, c’è un’alternativa altrettanto creativa, che vi darà la sensazione di creare il vostro bijou, sceglierete i materiali e poi una graziosa signorina ve li assemblerà. Il tutto recandovi da BHV. Ve la caverete con pochi euro, vi sentirete un/una grande designer di gioielli, se è una giornata buona anche il direttore di produzione di una società che commercializza gioielli di alta classe, lascerete il banco di Julie la Fée a BHV con il sorriso e un paio di pezzi di stoffa e plastica al polso e poi potrete correre felici in Place Vendôme. Almeno avrete i laccetti di Julie al polso e non le buste di Zara, come tutti gli altri.
Julie la Fée chez BHV rue de Rivoli 75004 Paris
www.julielafee.com
Matière Première
12 rue De Sévigné, 75004 Paris
www.matierepremiere.fr
da Gallinacciainfuga | Ott 15, 2014 | Fuga, Shopping
In principio fu Marcel Proust a dedicare alla nostalgia un capolavoro insieme universale e intrinsecamente parigino, in anni più recenti (con le dovute differenze, certo) il cinema con Amélie Poulain e il piccolo Nicolas hanno dimostrato quanto cattura il sentimento della nostalgia di un piccolo mondo che non si sa bene dove fu, ma che di certo non c’è più, specie se sceneggiato a Parigi. Catturare fa rima con fatturare. I parigini la nostalgia sanno rappresentarla bene (e sanno farla pagare benissimo). Chapeau. Se vi trovaste dalle parti di Notre Dame de Lorette (metro Notre Dame de Lorette), juste à droite della piccola chiesa, non perdetevi Les Cakes de Bertrand. Si tratta di un negozio che trae ispirazione dal vicino museo de la vie Romantique, un museo minore che vale la pena visitare non fosse altro per il suo giardino in cui è allestita una graziosa, nostalgica e romanticissima, sala da thé. In realtà il museo nasce per allestire lo stile di vita dell’epoca romantica che è un’epoca precisa nell’arte e nella letteratura, ma per quell’equivoco che porta con sé la parola romantico, probabilmente i visitatori arrivano convinti di vedere dipinti di scene erotiche o comunque qualcosa di legato all’amore. Altra voce importantissima del fatturato parigino, per questo probabilmente l’equivoco non viene svelato. Ma siamo partiti dalla visita al negozio di Les cakes de Bertrand. Non si tratta di una pasticceria, vendono borse per lo più, trousses, piccoli gioelli, quaderni, scatole e qualche capo di abbigliamento che ricorda la rappresentazione di Parigi nelle cartoline antiche, quelle ritoccate per intenderci, quelle che avevano le immagini delle signorine a cui veniva aggiunto il rosa sulle gote. Passate da questo negozio la prossima volta che venite a Parigi, vi spiegherà meglio di un trattato sociologico cosa è la rappresentazione della nostalgia; gioco, sentimentalismo e business. Gli oggetti in vendita sono misurati, deliziosi e mai troppo leziosi, anche la torre Eiffel sempre sovraesposta nell’iconografia parigina, sulle pochettes di Les cakes de Bertrand acquisisce, indovinate un po’? Il fascino della nostalgia
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Les Cakes de Bertrand 7 Rue Bourdaloue, 75009 Paris
Musée de la vie Romantique 16 Rue Chaptal, 75009 Paris
da Gallinacciainfuga | Ott 14, 2014 | Fuga
Raramente ho incontrato qualcuno che nutre sentimenti tiepidi per Parigi, è una città che muove per se stessa grandi passioni o anima grandi detrattori.
I detrattori di Parigi dicono che è una città rivolta al passato, sicuramente senza scomodare Walter Benjamin è stata capitale di un tempo che forse non esiste più ma in tempi in cui l’unico sentimento che domina è la nostalgia, di una cosa bisogna dare atto a questa città, ha saputo brandizzare se stessa. Parigi è un set in cui tutti possono fare la comparsa nel film come eravamo, come siamo e come voi non sarete mai, ciascuno poi in base alla propria disponibilità economica decide quale spazio ritagliarsi. Se io dovessi fare un ritratto di questa città farei così, una breve ripresa in metropolitana, in un treno affollato, farei entrare una graziosa parigina che si fa largo con un grande sorriso a spintoni e con qualche calcio ben assestato, mentre dice: “Pardon!”.
Sarebbe interessante sapere quanto fattura e a quanta gente dà da vivere il brand PARIS
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