Siccome per questo anno sono in fissa per i profumi, stavo leggendo le cosiddette note olfattive di un profumo e mi sono imbattuta nell’espressione “accenti proustiani” che immagino voglia dire un profumo che ci ricorda qualcosa di perduto.
Ho pensato ai miei profumi preferiti, profumi che mi piacciono ce ne sono diversi, ma due sono i miei preferiti, Un bois Vanille di Serge Lutens e Shalimar di Guerlain, poi ci sono anche le boccette di profumo sfuso che comprai in Turchia, meravigliose, quello al sandalo e chiodi di garofano, e poi mango e gelsomino. Ma non saprei come riaverle perché non saprei come tornarci in quel bazar di profumi
In cosa questi profumi avrebbero per me il ricordo di qualcosa di perduto, non saprei, probabilmente in nulla.
Non mi piacciono i profumi alla rosa, alla violetta o alla lavanda perché li associo a qualcosa o qualcuno di spiacevole, dall’infanzia.
In estate mi piacciono i profumi fruttati, di agrumi, di verbena, bergamotto o basilico. Ma poi torno sempre a loro:
Un bois vanille perché quella fragranza mi fa sentire un tuffo al cuore e a Shalimar, perché è come casa.
Così per quanto cerchi alternative, per quanto sia curiosa e passi tanto tempo nei duty free a sentire profumi con l’accanimento di cane da tartufo torno sempre lì. Anche perché Lutens non si trova nei duty free. Di Lutens mi piace anche Five O’clock au Gingembre e Ambre Sultan, ma chissà come alla fine prendo Un Bois Vanille.
Poi oggi ho sentito il profumo dei mandarini, che sono il profumo del Natale per me. Dei ricordi e dell’infanzia, non sempre bei ricordi, ma quella sì è la nota proustiana del Natale.
La nota dolorosa, quella risuona nell’odore del mandarino, anche forse vagamente in Un bois Vanille e non è la vaniglia a darmi il tuffo al cuore è qualcos’altro, di intenso. Che spinge dove fa più bene il male ed è come una vertigine
Il Natale gira molto intorno ai profumi, non solo per i regali, per ogni tipo di odore e per ogni tipo di spezia che fa Natale, l’eterna festa del paradiso perduto, che profuma un po’ di mandarino e un po’ di cannella. Molto di desideri ancora più di promesse non mantenute, ci riproviamo ogni anno sperando sia la volta buona. Alla fine il Natale passa, il tuffo al cuore di Un Bois Vanille, per fortuna mi resta.
Chissà se qualcuno ricorda un profumo maschile chiamato Tactis, lo usava un mio fidanzato al quale mai dissi che era lo stesso profumo di un altro che lo aveva preceduto, mi piaceva molto. Il profumo per quanto ora fuori produzione si rivelò un ricordo più dolce e gradevole di lui, quindi feci benissimo a tacere
Non ho mai più sentito un profumo maschile che mi piacesse altrettanto, Forse Tobacco Vanille di Tom Ford, profumo unisex, ma forse no, troppo intenso, e sì la vaniglia ritorna, lo so.
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